Oggi abbiamo avuto in sorte il computer buono dell'internet point.
E' tempo di trascrivere almeno qualcuna delle emozioni di queste giornate etiopi.
Siamo
atterrati a Makalle' il 15 e Solomon e' venuto a prenderci
all'aeroporto. La sua salute e' buona, ma deve stare a dieta per tenere
il cuore sotto controllo. Ci ha invitati a cena a casa sua, e abbiamo
potuto approfittare della straordinaria ospitalita' etiope.
Non
appena siamo arrivati a casa sua Solomon e' entrato nel cancello
dicendoci di restare fuori mentre lui rinchiudeva il cane feroce in una
stanza apposita. Se non che poi e' uscito di nuovo, dicendo che il cane
non si era lasciato rinchiudere. Quindi ci ha fatti risalire in macchina
e, mentre lui portava lontano il suddetto leone, siamo scesi dall'auto
con una velocita' e destrezza degne di un Navy Seal.
Una volta
entrati abbiamo potuto conoscere la signora Solomon e i bambini,
Yohannes (9) e Milena (5). Bambini buoni e simpatici, e anche
intelligenti. Yohannes ha fatto una sensatissima considerazione riguardo
al fatto che siamo Italiani, e cioe' che a scuola gli hanno detto che
gli Italiani hanno cercato di colonizzare l'Etiopia. Tuttavia non si e'
lasciato in alcun modo condizionare da questo fatto...
(...)
Dopo una lunga pausa dovuta a black-out e mancanza di
connessione, eccoci di nuovo a un internete point funzionante, reduci da
una cena etiope con Solomon e altri suoi amici originari di Maymekden
in un bellissimo posto sulla collina vicino a Mekelle. Serata
piacevolissima, ma dobbiamo aggiornarvi sulle emozioni di ieri.
Qui
e' Mariele che scrive: credo di aver provato poche volte nella mia
vita un'emozione cosi' forte come quando ieri mattina siamo arrivate a
Maymekden (dopo un breve viaggio su un pullmino scassatissimo guidato in
modo spericolato per strade sconnesse) e dietro al cancello della
scuola agghindato con un cartello (giallo...) con scritto 'Welcome'
abbiamo visto le ragazze nelle loro 'divize' verdi, schierate in due
file ai lati dell'accesso, che cantavano 'Welcome, welcome', muovendo
dei mazzolini di fiori di campo che tenevano in mano. Poi la mattina e'
stata tutta emozionante: la stanza con i banchi di legno con sopra
seduti gli anziani del villaggio nelle loro vesti tradizionali, la
ragazza che ha preparato la cerimonia del caffe', l'arrivo di tutte le
ragazze, lo scambio di doni (ma si', ci hanno fatto dei doni anche loro:
vestiti e sciarpe tradizionali da parte delle ragazze, un fusto di
miele locale bianco 'for white people' da parte degli anziani, che
divideremo fra tutti) e poi la consegna degli zaini col materiale
didattico nuovo... La festa e' proseguita con una rappresentazione
teatrale che raccontava la storia della ragazza che rifiuta il
matrimonio precoce e sostenuta dall'insegnante riesce alla fine a
convincere i genitori a lasciarla studiare. Dopodiche' hanno portato due
pani tradizionali cotti a vapore (quelli dei giorni di festa), fatti
dalle ragazze e decorati con la scritta 'Thank you'. C'era anche un
operatore di una televisione locale che ha ripreso tutto e fara' un
videoclip che speriamo di riuscire a far avere a tutti voi.
Che
posso dire? E' difficile descrivere le facce timide e orgogliose delle
ragazze, i loro sguardi sereni. E poi i bambini piu' piccoli rimasti
fuori dall'aula, aggrappati alle finestre a vedere quello che succedeva,
i vecchi (vecchi? ma se non avranno neppure la mia eta'...) che ci
benedicevano, le anziane (anziane?) madri che ci ringraziavano...
Non
riesco a raccontare tutto, anche perche' fuori ci sono Solomon e gli
altri amici etiopi che aspettano. E poi non siamo sicuri che la linea
funzioni davvero e si riesca a salvare questo scritto. Intanto per
stasera basta cosi', ci aggiorniamo presto.
E' un'avventura sempre emozionante. A presto.
Ottima cronaca di un giorno speciale, brava Mariele! La vostra stanchezza è sostenuta dalla energia e dalla giovinezza che avete incontrato. Aspettiamo con ansia il prossimo reportage. Immagino la felicità e il turbinio di emozioni che sta provando Marta. Grazie i Tilli. Besos, Olly
RispondiEliminacontinuate ad aspettare, la connessione e' un sogno... Besos
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